lunedì 31 gennaio 2011

Idrogeno dall'urina? Alla Ohio University dicono: yes, we can


Nessuno dovrebbe bere prima di mettersi al volante, ma presto potrebbe avere buone ragioni per farlo prima di rifornirla di carburante :)

E' quello che cercano di ottenere i ricercatori della Ohio University, che sembrano avere sviluppato un modo per estrarre in modo efficiente l'idrogeno dall'urina: questo potrebbe fornire una fonte di energia rinnovabile (eh beh..) ed economica per i veicoli.

Il sistema elettrolitico sviluppato da Gerardine Botte e dal suo team è davvero intelligente sotto diversi aspetti: l'abbondanza di 'materia prima' è evidente a tutti e può fornire molto idrogeno alle vetture.

Gli atomi di idrogeno che si trovano nell'urea (il principale elemento che costituisce l'urina) hanno legami meno forti che nell'acqua:è necessaria insomma una minore energia per rompere le molecole e produrre idrogeno.

Gerardine è riuscita nel suo intento con un elettrodo al nickel che ossida l'urea con un voltaggio di soli 0.37V , contro gli 1.23V necessari a compiere lo stesso processo con l'acqua.

E' solo un problema di estensione su larga scala della tecnologia, dicono ora i ricercatori, e di velocità: se non si utilizza subito il carburante, questo diventa ammoniaca molto in fretta.

Vi sembra che l'auto a pipì sia un'idea complicata? Guardate che il prezioso liquido dorato ha da sempre servito l'umanità nelle sue esigenze: i medici Aztechi ci pulivano le ferite. il tedesco Hennig Brand realizzò il fosforo cercando di realizzare la pietra filosofale (traendola dall'urina)...

domenica 30 gennaio 2011

Cadillac Aera Concept: Salone di Los Angeles 2010




Cadillac Aera

Cadillac partecipa in forma ufficiale al Design Challenge promosso durante il salone di Los Angeles ed espone la Aera, sportiva 2+2 che pesa addirittura meno di 1.000 libbre (454 chili, requisito unico imposto dal regolamento). Ed è equipaggiata con un motore ad aria compressa. Disegnato presso il Centro Stile californiano del gruppo General Motors, con la supervisione di Frank Saucedo, questo prototipo nasce a partire da un reticolo in pezzo unico con i componenti plastici della carrozzeria “annegati” al suo interno, che formano all’uopo un guscio protettivo gonfiato ad aria simile a quanto già proposto dai NASA Mars Rovers

Il motore Pneumatic Drive System (PDS) stiva l’aria all’interno di un serbatoio con pressione di 10.000 psi, e garantisce un’autonomia di circa 1.600 chilometri. La Aera dispone inoltre di un sistema di trazione integrale All-In-One (AIO) con quattro gruppi ruota che svolgono le funzioni di motore, sterzo e sospensioni, impianto V2V per comunicare da veicolo a veicolo ed una piattaforma wireless per eliminare le principali componenti elettriche.

Cadillac AeraCadillac AeraCadillac AeraCadillac Aera

sabato 29 gennaio 2011

Auto ecologiche: Porsche lancia la 918 Spyder

Anche la Porsche, la nota casa automobilistica tedesca, ha rotto gli indugi e ha deciso, non troppo tempo fa, di lanciarsi nel mondo delle auto ecologiche, un business in rapida ascesa, che potrebbe diventare determinante anche per il segmento delle quattro ruote più onerose. Il passo avanti (di lusso!) nel 2010 è rappresentato dalla 918 Spyder, un veicolo ibrido di elevato pregio, già presentato a Ginevra e a Pechino, e che presto potrebbe entrare a far parte del parco macchine di qualche fortunato acquirente.

L'auto che va ad aria??? Ecco qui le risposte alla vostra domanda che vi proponete da tanto

Dall'auto che si guida in acqua a quella volante fino a quelle fatte coi pannelli solari. Ma anche la Human Car e la BamGoo. Tutti i modelli più pazzi che vedremo sulle strade.

E' piccola e va ad aria. Un nome non ce l'ha ma la Ford l'ha insignita recentemente del "Global Challenge". Progettata dall'università di Melbourne ha la caratteristica di essere alimentata ad aria compressa. Il serbatoio è in realtà una bombola posta sotto l'abitacolo, ha tre ruote, una forma molto tondeggiante ed è priva di trasmissione, differenziale e albero motore, inutili visto che la propulsione è garantita da due motori ad aria compressa con pistoni rotanti, montati nello chassis.

YEE: Il Concept delle Auto Volanti del Futuro

Yee Lautomobile Volante YEE: Il Concept delle Auto Volanti del Futuro


Per tutte quelle persone che sono affascinate dai concept di automobili volanti, proprio quelle che in molti film di fantascienza sono realtà, eccovi YEE. Una macchina volante disegnata da Pan Jianzzhi, Zhu Wenxi Zexin Lai per il dipartimento di disegno industriale nella scuola di ingegneria meccanica in Cina. Yee è stato progettato con l’obiettivo di soddisfare le esigenze degli abitanti nelle città moderne, ormai ultra affollate e sempre più stressanti.
Questa macchina in un batter d’occhio attivando la modalità volo si
trasforma in un aereo, in modo del tutto dinamico semplicemente ruotando le ruote.

Yee Lautomobile Volante 2 YEE: Il Concept delle Auto Volanti del Futuro
Yee Lautomobile Volante Laterale YEE: Il Concept delle Auto Volanti del Futuro
Yee Lautomobile Volante su Strada e in Volo YEE: Il Concept delle Auto Volanti del Futuro

Uno degli autori, Zexin Lai, ne parla cosi:

“L’idea era quella di avere un design semplice per una vettura facile da usare che soddisfa gli alti ritmi di vita nelle città, una sintesi che rappresentasse al meglio il tema da noi analizzato: la coesistenza in armonia tra persone-auto-natura”

Yee vorrebbe garantire un’esperienza su strada e in volo performante: è presente anche un pannello ad energia solare per ricaricare cosi la batteria in modo eco-sostenibile. Questo progetto ha recentemente vinto il Gold Award come migliore progetto creativo del futuro al Concept Car Design Contest di Pechino. Chissà se prima o poi vedremmo davvero scorrazzare per le nostre strade, e nei nostri cieli veicoli come questi.


mercoledì 26 gennaio 2011

L'auto elicottero

Il prototipo di auto volante concepito dall'azienda olandese Pal-V


Quante volte, bloccati (e disperati) in mezzo al traffico, abbiamo sognato di poter schiacciare un pulsante e volare sopra le teste degli altri automobilisti inferociti? Se il prototipo di "auto volante" concepito dall'azienda olandese Pal-V dovesse tradursi in qualcosa di concreto, questo sogno potrebbe presto tradursi in realtà. Un prototipo, quello presentato dall'azienda olandese e disegnato dall'ingegnere John Bakker, che prevede la possibilità, per chi avrà la fortuna di trovarcisi a bordo, di percorrere in volo - con un pieno di carburante - 544 km, compiendo un unico sforzo: fare clic su un pulsante presente all'interno dell'abitacolo.
La Pal-V prevede di riuscire a produrre in serie
il modello entro il 2012. E al progetto sembra credere anche il governo olandese, vista la presenza alla conferenza di presentazione del modello del ministro dei trasporti Camiel Eurlings. «L'uso delle auto volanti sarà inizialmente limitato a servizi di pubblica assistenza», ha dichiarato Eurlings. «Per un uso esteso a tutti bisognerà attendere le necessarie modifiche alle norme sulla circolazione stradale». Condizione indispensabile per "guidare" una di queste auto sarà, poi, l'essersi muniti di un valido brevetto da pilota, oltre alla normale patente di guida.
Quest'auto monterà
motori Mazda diesel e dovrebbe percorrere 25 km con un litro di carburante.

venerdì 21 gennaio 2011

L'auto che va col sole

Ben 15.150 km di strada e di sole. Va al canadese Marcelo da Luz il merito d'aver segnato questo nuovo record di percorrenza con un'auto alimentata ad energia solare. In centoquaranta giorni da Luz ha attraversato il Canada a bordo del suo eco-veicolo, denominato Power of One o Xof1, e superato il primato di 15.070 km ottenuto nel 2004 da un team dell'Università di Waterloo (sempre in Canada). Il pilota è partito da Toronto, toccando 14 città su e giù per lo stato del Commonwealth per ben due volte. Power of One è una monoposto dotata di un'autonomia di percorrenza di circa 200 km con una singola ricarica, arrivando a toccare i 120 km/h. Il progetto, come racconta lo stesso da Luz, era iniziato nel 1999 per competere nel'annuale World Solar Challenge australiana, per poi migliorare progressivamente nel tentativo di battere il record del 2002 raggiunto dall'Australia. La costruzione del veicolo solare è venuta a costare circa mezzo milione di dollari, tutti sborsati personalmente dal progettista canadese e in assenza di sponsorizzazioni per una precisa scelta di da Luz, ovvero mostrare in questo modo come una persona può fare la differenza per aiutare l'ambiente

giovedì 20 gennaio 2011

L'auto che va ad acqua? Si può fare


Motore elettrico, con 1 litro si viaggia un'ora a 80 km /h. Chiesto il brevetto per avviare lo sviluppo

Il sistema Genepax (dal sito della società)
OSAKA - Ah se le auto potessero viaggiare ad acqua invece che a benzina! In molti ci hanno pensato, specie di questi tempi, con i prezzi dei carburanti schizzati a livelli sempre più alti. Detto e fatto. La società giapponese Genepax ha depositato la domanda per ottenere il brevetto di un motore elettrico alimentato ad acqua. Qualsiasi tipo di acqua: dolce, salata o piovana. Se una inovazione del genere diventasse una realtà produttiva e di consumo sarebbe una vera rivoluzione. E in tempi di prezzi alle stelle per il petrolio una notizia come questa, naturalmente, ha una risonanza mondiale. Anche se dall'ideazione alla sua traduzione industriale il cammino è ancora lungo.

UN LITRO - Kiyoshi Hirasawa, amministratore delegato della Genepax, in un'intervista a una tv locale giapponese ha detto che il motore, con un solo litro di acqua, sarebbe in grado di far viaggiare un'auto per circa un'ora alla velocità di 80 km all'ora. «Non c'è bisogno di costruire un'infrastruttura per ricaricare le batterie, come avviene di solito per la maggior parte delle auto elettriche», ha aggiunto Hirasawa. Il motore funziona grazie a un generatore che la scompone l'acqua e la utilizza per creare energia elettrica. Hirasawa ha ammesso però che l'applicazione pratica non è nel futuro immediato e spera che il brevetto sia di interesse delle grandi case automobilistiche giapponesi. Serve ancora una fase di sviluppo e bisogna sperare che almeno uno dei grandi produttori creda in questa prospettiva. Anche perché al momento i progetti fanno in direzione opposta: motori a cellule di idrogeno che producono acqua nel processo, e non che la consumano. Lì i produttori hanno investito ingenti capitali. Avranno il coraggio di puntare e scommettere su un motore che utilizza il carburante più diffuso sul pianeta?

Mercedes Biome



Mercedes Biome

la concept americana è già nel futuro dove le auto crescono dai semi e pesano 394 kg


Foto

  • Mercedes Biome
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La Mercedes-Benz Biome è una concept decisamente futuristica che il centro design della Casa tedesca ha sviluppato nel suo centro stile californiano di Carlsbad. La bassa e sinuosa coupé della Stella è una delle proposte realizzate per il Los Angeles Design Challenge, il concorso che ogni anno mette in moto un’interessante sfida fra i più attivi centri di design automobilistico che hanno sede negli USA. Il tema cui si sono ispirati i concorrenti di questa edizione 2010 sono quelli della riduzione dei consumi e di un più attento sfruttamento delle risorse naturali, motivo che in parte spiega il peso a vuoto di soli 394 kg, il misterioso carburante BioNectar4534 e le forme biomorfe della carrozzeria.

SCOCCA IN BIOFIBRE
Hubert Lee, il responsabile del Mercedes-Benz Advanced Design Studios di Carlsbad, parla della Biome come di una
“visione del perfetto veicolo del futuro”, creato “in funzione della natura e in simbiosi con questa”. La Mercedes-Benz Biome è infatti una 2+2 realizzata con un non meglio specificato materiale ultreleggero denominato BioFibre che forma la scocca del peso di 394 kg. Trattandosi della semplice materializzazione di un’idea, lo stesso Lee si può permettere di paragonarne la costruzione ad una coltivazione, dove la carrozzeria nasce da speciali semi piantati in appositi vivai.

ORIGINE VEGETALE
Il tema della vettura
organica e in simbiosi con gli elementi naturali ritorna anche nella realizzazione dell’auto finita, con gli interni che nascono dallo stesso “seme” che crea la Stella posteriore, le quattro ruote che “sbocciano” da altrettanti semi e gli altri particolari che derivano dalla crescita di altri organismi geneticamente modificati. Anche il motore è alimentato con un carburante di origine vegetale, lipotetico BioNectar4534 che viene stoccato all’interno della scocca, nell’abitacolo e nelle ruote.


RICICLABILE, ANCHE PER CONCIMARE
Per la produzione di questo combustibile del futuro, immaginato sulla base dei promettenti progressi di genetica e bioingegneria, si parla di speciali
recettori Mercedes-Benz da applicare sugli alberi per trasformare l’energia solare in BioNectar4534. A conferma di una progettazione a misura di ecosistema c’è anche il fatto che il ciclo produttivo e il funzionamento della Mercedes Biome produce ossigeno e che, una volta arrivata a fine vita, può essere completamente riciclata, trasformata in concime o utilizzata come materiale da costruzione